Questo eccesso di grasso viscerale possono averlo anche le donne “Si tratta di una caratteristica ormonale e costituzionale – precisa il chirurgo milanese -. Ci sono donne con un fisico “a pera”, che tendono a ingrassare dalla vita in giù oppure sull’addome esterno sviluppando le cosiddette “maniglie dell’amore”, e quelle “a mela” che hanno gambe magre e la tendenza ad accumulare grasso viscerale che si accentua in particolare dopo la menopausa. Viceversa, il grasso sottocutaneo può presentarsi anche agli uomini”.
A problemi diversi corrispondono soluzioni differenti. “Per il grasso viscerale, la chirurgia plastica non può fare molto – continua Gilardino -. Quello che incide è lo stile di vita: per far scendere la pancia bisogna seguire una dieta e fare attività fisica, a meno che non si parli di grandi obesi, ma lì si entra nel campo della chirurgia bariatrica”.
Per chi invece ha un eccesso di sottocute, è possibile intervenire con trattamenti mirati oppure chirurgicamente. “Se si tratta di poca adiposità localizzata, può essere sufficiente la smartlipo – precisa la dottoressa – una liposuzione soft, non chirurgica, con dei tempi di recupero ridotti, estremamente utile per rimuovere piccole concentrazioni di adipe, ad esempio su cosce, pancia, ginocchia e anche sul viso, per il doppio mento. La smartlipo è eseguita con una tecnologia laser, utilizzando micro cannule sottili che comportano anche dei minori traumi e tempi di recupero più rapidi, oltre ad una migliore uniformità dell’intervento. Si può eseguire in ambulatorio con anestesia locale”. Nei casi in cui la “pancetta” è più consistente, l’intervento indicato è una liposuzione. Spiega la dottoressa: “La liposuzione si esegue con sedazione in regime di day hospital; se si tratta di adiposità più estese, può essere necessario un ricovero in clinica con anestesia generale. In tutti i casi, dopo l’intervento bisogna riprendere uno stile di vita adeguato per non riprendere i chili di troppo. Oltre ai disagi estetici, il grasso addominale è in ogni caso un fattore di rischio per la salute, aumentando le possibilità di malattie cardiache, diabete, pressione alta, ictus, apnea del sonno, varie forme di cancro e altre malattie degenerative”, conclude la Gilardino